Parlando con delle colleghe precarie in questi giorni, ho provato un po’ di amarezza, nel rendermi conto di quanto poco, delle grandi novità che stiamo aspettando, circa la stabilizzazione del nostro posto di lavoro, sia giunto all’orecchio di quei colleghi che negli ultimi mesi non hanno seguito l’evoluzione degli eventi attraverso internet.
E’ vero i media “istituzionali” ci hanno trascurato, per delle ragioni che in questo momento sarebbe troppo complicato stare ad elencare, ma a mio parere, il motivo per cui molti covano questo senso di sfiducia ed hanno la sensazione che non cambierà assolutamente nulla, ha delle origini molto profonde.
Siamo rassegnati, rassegnati ed arresi ad un sistema che, fino ad oggi, ci ha classificati e costretto “precari”, senza garanzie, senza una voce per poterci difendere dal ladrocinio dei nostri diritti (ormai ex diritti!) e questa situazione a lungo andare ci ha fatto diventare anche sordi. Così sordi, da non sentire che c’è un treno che sta arrivando, così che molti non fanno assolutamente niente, né per tentare di salire su quel treno, né per fare “una qualsiasi cosa” per far si che quel treno passi
E’ forse questa la peggiore delle ingiustizie che abbiamo subito, l’annullamento della nostra coscienza, divenuta così sorda, tanto da non farci capire che è giunto il nostro momento (…e nemmeno per merito nostro) per farci sentire e cavalcare l’onda.
Ebbene cari colleghi precari,
ecco le novità che ci sono per tutti i lavoratori a tempo determinato con tre anni di anzianità e almeno un concorso alle spalle.
SIAMO ILLICENZIABILI, questo significa che le università, per quanto se ne dica, hanno l’obbligo di stabilizzarci, attraverso modalità che dovranno essere chiarite in questi giorni, ma che, anche se dovessero prolungarsi nel tempo, costringerebbero a norma di legge, le amministrazioni a prorogare i nostri contratti fino all’assunzione definitiva.
Questo è il contenuto della legge finanziaria 2007 e questo è quanto è stato ribadito dal ministro Nicolais, il 17 aprile ad un incontro con il sindacato di base RDB.
E’ vero i media non si stanno occupando di questa cosa, e molti continuano a sostenere che questo non sia la realtà, anche il CODAU (i nostri Direttori amministrativi) in una nota di commento alla legge finanziaria, dichiara di “non ritenere” applicabile il comma 519 agli atenei.
Ma la realtà è un’altra, la bozza della circolare interpretativa del comma 519, presentata dalla funzione pubblica ai sindacati e prossima alla pubblicazione definitiva, ribadisce a chiare lettere (in più della metà del suo testo), il pieno diritto dei tempi determinati delle università ad accedere alle procedure di stabilizzazione.
Riporto quindi, l’ultima esternazione del governo circa la stabilizzazione, non per campagna filo governativa, ma per evidenziare delle dichiarazioni così chiare che rappresenterebbero un grande onere di responsabilità politica qualora non venissero seguite dai fatti.
24/04/2007 – Dall’intervento alla Camera del Sottosegretario Scanu
"…il delicato tema dei precari, che, presentando delle implicazioni di carattere etico tali da meritare la massima attenzione del Governo e delle forze politiche, non può e non deve essere liquidato con freddi tecnicismi giuridici o con deflagranti giudizi sommari".
"Il Ministro Nicolais conosce bene l'ampiezza e la complessità del problema dei precari, caratterizzati da una condizione personale e professionale attribuita loro dall'insieme delle pubbliche amministrazioni" ha sottolineato il Sottosegretario Scanu. "I precari non possono essere considerati degli abusivi; sono tali perché hanno risposto ad una chiamata proveniente dall'apparato pubblico governato da rappresentanti del popolo".
"Il dibattito parlamentare deve servire anche ad evitare che si crei una sorta di battaglia dei poveri, tra disoccupati, precari, vincitori di concorso ed idonei" ha affermato Scanu. "Il Governo non si piegherà a suggestioni di sanatoria, anche perché ciò non è previsto dalla legge; la circolare del Ministro Nicolais, che verrà emanata a giorni, permetterà di chiarire con assoluta precisione le condizioni per il riconoscimento della figura del precario e per la sua stabilizzazione..."
Teniamo duro cari colleghi e riconquistiamo la nostra coscienza, per troppo tempo segregata, per seguire con consapevolezza ed attenzione il processo che sta per avere inizio.
moderator
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Salve :-)
Qualora foste d'accordo, vi propongo di firmare questa petizione:
Contro la gerontocrazia, per l'equità tra le generazioni:
www.petitiononline.com/demgiov
Grazie,
Giancarlo
Posta un commento