martedì 27 febbraio 2007

Un appello.

Eccoci qua siamo noi, i giovani di oggi, o almeno cosi ci chiamavano qualche anno fa, poi gli anni sono passati, su di noi, sulla società, sul mondo del lavoro e sui diritti che una volta permettevano ai “giovani di ieri” di pianificare la propria vita ed il proprio futuro.
Il tempo è passato ed ha reso vecchi e lisi quei diritti, cosi faticosamente ottenuti, con lotte sindacali, politiche e sociali che hanno accompagnato il nostro paese nel passaggio dalla società rurale e contadina all’industrializzazione, quei diritti che permettevano di contare, senza più l’obbligo di mendicarle al proprio “padrone”, su delle garanzie circa le ferie, l’indennità di malattia, la maternità, il posto di lavoro stabile, l’associazione e la partecipazione sindacale.
Ma il tempo è passato e l’attenzione delle persone che un tempo era sulle persone, si è spostata su qualcosa di più grande, di indefinito, chiamato da chi ci governa “bene pubblico” o “bene collettivo”, questa teoria, che nella sua concezione naturale sta alla base della società civile, nel caso specifico viene utilizzata per sostenere che l’interesse e il bene del singolo, in questo caso del lavoratore, passa in secondo piano rispetto al “bene pubblico”, che in questo caso però non è il bene della collettività (di cui fa parte anche il lavoratore) ma l'interesse del solo datore di lavoro (pubblico o privato) e quindi solo una parte della stessa collettività, sacrificando così in nome della flessibilità e della massima efficienza votata al massimo profitto molti se non tutti i diritti ottenuti dai lavoratori per i lavoratori.
Questa classe dirigente, proprio coloro che negli anni settanta lottarono per un mondo del lavoro migliore e per far riconoscere quella dignità umana che fisiologicamente poteva venire a mancare nella condizione di “subordinazione” ottenuta la maturità e la posizione personale si sono distratti, vendendoci di fatto al mercato “globale”.
Per questo un giovane di oggi (che così dobbiamo chiamare malgrado spesso sia quarantenne) non ha più quelle garanzie e quelle sicurezze che anni fa permisero ai nostri genitori di crearsi un futuro con sacrificio, certo, ma con la possibilità di accendere un mutuo, di comprarsi una casa e di pensare ad avere figli.
Si è creato così uno spacco una divisione in classi, i fissi e i precari, quelli che possono votare i loro rappresentanti sindacali e quelli che possono solo stare ad aspettare, coloro che hanno ancora dei diritti e coloro che fra tre mesi …non si sa…
Il nostro appello va quindi a questi “vecchi” lavoratori, i giovani degli anni settanta, che oggi concertano e decidono perché non si lascino trascinare in questa guerra tra “poveri” e non perdano più di vista la tutela dei lavoratori presenti e futuri e l’obiettivo di un avvenire più stabile per i loro e per i nostri figli.

venerdì 23 febbraio 2007

...di nuovo la COSTITUZIONE

Cosa avremmo voluto sentirci dire?
Che dopo cinque, sette, dieci anni spesi per questa amministrazione acquistando esperienza, professionalità e “memoria storica” nei nostri posti di lavoro, dei “padri di famiglia” come noi comprendevano la nostra condizione, e si prendevano l’impegno morale e “politico” di elaborare al più presto un piano per la nostra stabilizzazione.
Che dopo uno, due, tre concorsi fatti, considerando che ognuno ti toglie cinque anni di vita, si rendevano conto che non vogliamo più sentir parlare di concorsi.
Che questa finanziaria è si poco, ma è comunque un inizio, un’apertura e che, dopo averci provato e strizzato per anni, considerando che siamo “un patrimonio umano non sciupabile”:

Prima di far scorrere le vecchie graduatorie…
cercavano, per quanto possibile, di stabilizzare chi già c’è!
Prima di parlare di nuovi concorsi…
cercavano, per quanto possibile, di stabilizzare chi già c’è!
Prima di coprire i posti in organico con l’esternalizzazione…
cercavano, per quanto possibile, di stabilizzare chi già c’è!

A questo punto ci siamo svegliati…
e la realtà ha trasformato la peggiore delle ipotesi (vedi …Frate Indovino) nella migliore delle previsioni, e quindi se tutto andrà per il meglio:

fra qualche mese si torna tutti a Bastia;
forse questa volta sarà riconosciuto un punto in più ogni dieci anni di servizio svolto;
forse questa volta, data la nostra esperienza gli incarichi dureranno cinque anni!!!

Diversi punti però non ci sono chiari:

Se l’università è autonoma, perché non può pensare di procedere autonomamente?
Se il fondo per il personale a tempo indeterminato è gravato dagli scatti e dagli aumenti di stipendio del personale di ruolo, e per questo non si è potuto assumere in questi anni (parole del rettore), i nostri sindacati cosa vogliono fare?
Cercare di programmare nuovi concorsi aperti agli esterni per bandire nuove progressioni verticali, gravando ulteriormente sul malandato fondo?
Schierarsi al fianco di noi precari e lottare perchè nel concorso per titoli, prova scritta e prova orale, che ci garantirà finalmente un altro contratto a tempo determinato, la nostra anzianità di servizio varrà DUE punti ogni dieci anni?
Ma a noi su quale fondo ci pagano?
Ma se a arrivassero delle circolari interpretative dallo stato (come tutti noi speriamo) secondo voi a rigor di logica un’eventuale processo di stabilizzazione terrebbe conto anche delle vacanze in organico (detto anche turn-over)?
Secondo voi che fine farebbero queste vacanze di organico se venissero utilizzate per bandire nuovi concorsi?
Come si può quindi dire che la stabilizzazione e la programmazione triennale delle assunzioni, viaggiano su due binari distinti? (Due binari nello stesso fondo?)

Fra noi e la nostra stabilizzazione ci sono: l'esigenza di un'amministrazione "assolutamente efficiente"(?), le norme sul bilancio, le norme sulla stabilità, la scarsità di fondi (scusate di fondo) è solo il nostro a perdere colpi quello per il lavoro in affitto sta benissimo, e guardate un po’… di nuovo LA COSTITUZIONE!

Abbiamo avuto il nostro contraddittorio, purtroppo però non c’era nessuno ad ascoltarci.

giovedì 22 febbraio 2007

CONTIAMOCI

A due settimane dall’apertura del nostro blog proviamo a fare un piccolo bilancio.Queste pagine sono servite da valvola di sfogo per la rabbia (che più che giustamente) proviamo, è stato un punto di incontro, una bacheca per informazioni. E, per fortuna, negli ultimi giorni da alcuni di voi sono giunti alcuni interessanti suggerimenti: uno sciopero, l’entrata in blocco alla riunione con il Rettore e la Direttrice Amministrativa, la possibilità di incaricare un giuslavorista per avere un’interpretazione del 519 della Legge Finanziaria o quella di creare una sorta di comitato.Sono tutte proposte valide che meritano un approfondimento. PERÒ, c’è un però, prima di intraprendere una qualsiasi azione è necessario sapere quanti siamo. Molti si sono buttati, commentando le discussioni aperte, con nick o con semplici sigle, però ci sono anche molti precari che si sono limitati a leggere queste pagine in silenzio. Magari non credono nella validità di questa iniziativa o non hanno il coraggio di mettere nero su bianco quello che pensano.Comunque sia, prima di andare avanti su questa strada, ed impegnare energie in questo progetto che speriamo non rimanga fine a se stesso, è meglio fare il punto della situazione.Vi chiediamo di rispondere a questo messaggio, anche solo con una sigla. Questo permetterà di capire a tutti noi qual è il nostro peso, quale potrebbe essere la nostra forza.Per questo: contiamoci. Iniziamo a prendere coscienza del nostro gruppo. Questo è il primo passo da compiere. Vedremo poi su che strada incamminarci.
La redazione

martedì 20 febbraio 2007

Quello che dite... non ci sembra vero!

In risposta ad alcuni commenti della giornata di ieri, dove si fa riferimento al difetto di costituzionalità del comma 519, evidenziato da alcuni soggetti secondo i quali il concorso sostenuto per l’accesso a tempo determinato non sia costituzionalmente “valido” per l’assunzione a tempo indeterminato, vi riporto un intervento dal prezioso forum della funzione pubblica : “…posso dire che le argomentazioni … sono infondate, basta considerare l'art. 97 della costituzione: Sezione II-La Pubblica Amministrazione.: Art. 97.: Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, SALVO I CASI STABILITI DALLA LEGGE.; con la finanziaria 2007 si è andati ben oltre, rispetto alle passate e sempre avvenute sanatorie, prevedendo anche il requisito della selezione concorsuale…” (generals 20.02.2007) il link del forum è:http://www.funzionepubblica.gov.it/forum/display_topic_threads.asp?ForumID=4&TopicID=221&PagePosition=1&ThreadPage=86.
Letteralmente questi CASI, chiaramente specificati e differenziati dalla prima ipotesi di accesso: il concorso…, non sono concorsi ma “altri” CASI STABILITI DALLA LEGGE (come ad esempio la LEGGE 296/2006 detta anche finanziaria 2007).
Chi ha interesse a mettere in discussione le modalità attraverso le quali lo stato decide di stabilizzare, come più volte è avvenuto in passato, la posizione lavorativa di persone che a differenza dei beneficiari delle passate sanatorie hanno tutte sostenuto uno o più concorsi?
Torno con questo a sottolineare la posizione di parte (e non è affatto chiaro quale parte sia…) assunta da alcuni, in questo caso, ingenui soggetti.
E’ chiaro chi usasse una tale argomentazione per mettere in dubbio il nostro diritto alla stabilizzazione prenderebbe una posizione non motivata dalla volontà di stabilizzarci e di dare una corretta interpretazione alla prima legge che “fino ad ora” (aspettando le circolari), rappresenta un bagliore di luce dopo anni di tenebre sui diritti dei lavoratori.


domenica 18 febbraio 2007

C'era una volta Frate Indovino,

Sono sempre stato appassionato di previsioni e concentrandomi sull'assemblea del 23 febbraio vorrei esporvi una delle possibili ipotesi: la nostra amministrazione prende atto delle innovazioni normative inserite in finanziaria e, con il trasporto di chi rischia la poltrona alle prossime elezioni, si dichiara disponibile ad assumerci.
Ma purtroppo ad oggi non ci sono certezze circa i soldoni che dovrebbero arrivare dallo stato, e per le norme sulla stabilità e le ferree leggi che regolano i capitoli di bilancio non è possibile il nostro passaggio ai capitoli di spesa dei dipendenti a tempo indeterminato.
L’unica possibilità, per i nostri magnanimi e ben disposti amministratori, sarà quindi quella di pianificare le nostre assunzioni, prevedendo un certo numero di posti nella programmazione triennale “riservati” proprio a noi… dopo che avremo vinto un altro bel concorsino!
Tutto questo vuole essere solo una provocazione, lontana dalla realtà (ci auguriamo), ma come potremmo reagire di fronte ad una tale ipotesi? …e soprattutto, chi di noi potrebbe “esporsi” personalmente ammesso che ci sarà la possibilità di un contraddittorio?
Aspetto delle vostre idee per rispondere a queste domande, sarà comunque un allenamento, dato che forse dovremo proprio aspettare queste agognate circolari prima di avere un punto d’appoggio su cui basare la nostra difesa, visto che il testo della finanziaria per ora crea soltanto una gran confusione.
Certo, la strada non sarà facile, ma dobbiamo riuscire almeno nel “costringere”, con la nostra presenza ed attenzione, chi si dichiara “a parole” dalla nostra parte a prendere decisioni concrete e risolutive senza nascondersi dietro a cavilli interpretativi o normative contabili.


venerdì 16 febbraio 2007

ASSEMBLEA

Qualcosa inizia a muoversi, sarà per la finanziaria, sarà grazie alle nostre istanze o forze alle …imminenti elezioni per la carica di rettore, ma il 23 febbraio p.v. (come da comunicazione della cisl del 15.02.07) avremo un primo incontro con il Rettore e il Direttore amministrativo.
Nutro grandi speranze, ma ho anche un po’ di paura: fonti cisl dichiarano di non conoscere i contenuti dell’incontro, chissà cosa ci riserverà la nostra amministrazione!
Sarà importante partecipare tutti, il vero peccato è che ad oggi non abbiamo ancora potuto incontrarci per programmare e coordinare degli interventi.
Del resto il giorno che arriveremo, attraverso questo forum, a convocare un’assemblea dovremo essere sicuri di contare su una partecipazione totale, questo permetterebbe a tutti di vincere la resistenza ad esporsi e ai precari dell’università di Perugia di acquistare finalmente una propria voce.

giovedì 15 febbraio 2007

...novità.

Questa mattina ho ricevuto per posta elettronica un "parere pro veritate" (versione integrale PDF) elaborato dallo studio legale del prof. Roberto Pessi (ordinario di Diritto del lavoro presso l'università di Roma LUISS) che alcuni colleghi dell'università di Palermo hanno commissionato ed allegato alle loro istanze di stabilizzazione presentate all'ateneo palermitano.
Ebbene secondo l'interpretazione data: il comma 519 della legge finanziaria 2007 è applicabile alle università.
Questo non ci da certo la sicurezza della nostra futura stabilizzazione, ma è l'inequivocabile conferma che per ora chi interpreta la finanziaria a nostro sfavore, lo fa con un qualche fine...
Chi volesse copia del documento può richiederlo indicando un indirizzo e-mail.

N.B. per riuscire a contarci anche chi accede da anonimo deve lasciare in fondo al suo commento almeno una sigla di riconoscimento.

mercoledì 14 febbraio 2007

comunicazione di servizio

Mi sono reso conto solo stasera che per pubblicare commenti nel blog bisognava inserire l'indirizzo e-mail, da ora chiunque può utilizzare questo spazio in maniera assolutamente riservata (datevi almeno un nickname!).
Che questo serva da sprone per tutti coloro che ancora esitano ad acquistare un’identità … almeno virtuale. Per ora abbiamo raggiunto la decina: daniela, danca, precario(de)stabilizzato, fcek, kappaeffe, simona, moma, oxford, adriano e il sottoscritto.
Ma possiamo fare di meglio.

martedì 13 febbraio 2007

Tutti ci vogliono stabilizzare... ma noi...

Dal sito della flccgil 13.02.2007: “La FLC Cgil rivendica,quindi, la disponibilità anche per gli Atenei del fondo destinato alla stabilizzazione dei lavoratori con contratto a tempo determinato. E' evidente, inoltre, che le Università possono, già da subito, applicare i criteri previsti per la trasformazione dei contratti a tempo determinato, a partire dalla proroga dei contratti in essere, proprio perché non soggetti al blocco delle assunzioni.
A tal fine, tutte le risorse interne potrebbero essere destinate alla stabilizzazione dei lavoratori, non essendoci vincoli particolari per queste amministrazioni rispetto alle assunzioni
”.
Come si può conciliare questo con il bandire nuovi concorsi o addirittura "esternalizzare" le future vacanze in organico.
Ma dimenticavo… fino che i diretti interessati (noi) non si interessano del proprio futuro, chi si deve preoccupare della loro (nostra) stabilizzazione.

domenica 11 febbraio 2007

IN BOCCA AL LUPO PER MARTEDI'...

Voglio fare un grosso in bocca al lupo a tutti,
martedì mattina con la maggior parte di voi (se non tutti) ci ritroveremo a Bastia per l'ennesimo concorso. Il mio augurio e speranza è che stavolta il viaggio risulti non essenziale per dare una svolta alla nostra condizione lavorativa e che la situazione si evolva, per altre strade, nel migliore dei modi per “tutti” noi.
Spero davvero che Bastia martedì 13 febbraio non sia l’unico luogo e momento in cui ci troveremo tutti insieme e che in pochi (data l’urgenza del da farsi) dei prossimi giorni i “coautori” del blog si moltiplichino e si avvicinino al numero 160, questo sarà il nostro primo passo.
Colgo l’occasione per salutare e ringraziare i primi intervenuti: daniela, danca, fcek, precario(de)stabilizzato, questa è casa vostra… e spero che presto diventi un punto di ritrovo e l’anticamera di “un’assemblea generale” che riunisca il nostro “terzo stato”, per dargli finalmente la voce che non ha mai avuto.
Ce la faremo…

giovedì 8 febbraio 2007

Aspettando le circolari...

Ci hanno fatto tanto sperare i primi giorni di ottobre dello scorso anno quando iniziarono a circolare nel web le prime bozze della legge finanziaria 2007 che avrebbe dovuto, con il “mitico” art. 57, trasformare automaticamente in “tempi indeterminati” tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che dopo aver fatto un concorso ed aver maturato tre anni di anzianità fossero stati in servizio il primo gennaio 2007.
Ebbene, il primo gennaio è arrivato e della grande promessa sembra essere rimasto ben poco, la finanziaria nella sua stesura definitiva non ha più né un articolo 57 e tanto meno la risposta ad un problema che nella propaganda elettorale era “l’impegno principale”.
Si dice, e l’espressione è assolutamente corretta, visto che dare un’interpretazione univoca agli ambigui commi 519 e 417 sembra opera assai ardua anche per un giuslavorista, che la finanziaria non riguardi l’università, come se fosse accettabile che, per qualcuno (che lavora nei ministeri), i requisiti dettati dal comma 519 significano stabilizzazione, mentre per noi cittadini e lavoratori di serie B, potrebbe voler dire riduzione della spesa corrente (del 20% ?) e mancato rinnovo dei contratti.
Spero veramente che questo non accada, dobbiamo però stare con gli occhi bene aperti per capire e renderci conto se e chi politicamente sta remando contro i TD delle Università.
Una notizia dell’ultima ora è che intorno alla metà di febbraio arriveranno le prime direttive per le modalità della stabilizzazione nelle università (e le relative coperture finanziarie).
Aspettiamo con fiducia queste indicazioni e cominciamo a pensare a come unire le nostre voci (siamo circa 160 TD nell’università di Perugia), questo sarà essenziale nei prossimi giorni per avanzare delle proposte, avere chiarimenti e fare delle richieste precise all’amministrazione e ai nostri sindacati (qualsiasi essi siano, basta che facciano qualcosa di costruttivo per noi…).
Per avere un seppur minimo peso dobbiamo farci sentire!!!

mercoledì 7 febbraio 2007

A tutti i precari tecnici amministrativi dell'università di Perugia

Cari colleghi,
dopo una prima apertura da parte del governo, perlomeno nel cambiamento del clima politico, se non ancora chiaramente nella produzione normativa (data l’incertezza sull’applicabilità dei commi 519 e 417 della legge finanziaria alle università , o quantomeno sulle modalità di applicazione, perlomeno dei principi ivi contenuti) ci troviamo in un momento di numerose incertezze e qualche aspettativa.
Questo forum nasce come un raccoglitore, una bacheca, per tutti i precari tecnici e amministrativi dell’università di Perugia, ci darà la possibilità nei prossimi giorni e settimane di confrontarci, scambiare informazioni circa le indicazioni e le interpretazioni che verranno date alle norme che ci riguardano, potrà divenire con la partecipazione di tutti noi la voce -super partes- di una parte di lavoratori dell’università di Perugia che oggi rappresenta una fetta consistente della totalità degli impiegati in questo ente.
Un augurio a tutti per un futuro più sicuro.
E' stato costitiuito il COMITATO DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO A TEMPO DETERMINATO DELL'UNIVERSITA' DI PERUGIA. Per aderire inviare una e-mail specificando nome e cognome, numero di telefono e indirizzo e-mail a: precariunipg@alice.it