Cari colleghi, per chi non avesse ancora visto il nostro forum (http://precariunipg.forumgratis.biz/) copio qui un messaggio che ci è stato inviato dal Coordinamento Nazionale Comitati Personale Tempo Determinato delle Università.
Cari colleghi , scrivo a nome del Coordinamento Nazionale Comitati Personale Tempo Determinato delle Università . Scrivo dopo essermi sentito telefonicamente con alcune colleghe del vostro Ateneo con le quali abbiamo discusso dei problemi e delle paure che accompagnano la nostra situazione. Come ho già detto loro, i vostri timori sono quelli che tutti noi avevamo e continuiamo ad avere ma la paura non deve essere un freno, deve, casomai, essere da stimolo a fare qualcosa di concreto perchè nessuno tiene alla condizione dei precari più dei precari stessi e, come dice il famoso detto, aiutati che Dio ti aiuta. Detto questo, passo ad elencarvi alcune cose che, come singoli comitati prima e coordinamento nazionale in seguito abbiamo fatto. Il Coordinamento si è costituito dall'esigenza di alcuni comitati di precari delle università, nati in maniera spontanea, di unirsi per avere uno scambio di informazioni e idee e, soprattutto, per attuare delle forme di protesta e azione che avessero maggior peso a livello nazionale. Non siamo politicizzati né sindacalizzati (ovviamente abbiamo dei rapporti con i sindacati ma non siamo sotto alcuna sigla sindacale). Il coordinamento si propone di battersi, in tutte le sedi opportune, per far in modo che il comma 519 della Legge finanziaria venga applicato anche alle università (contrariamente a quello che qualcuno vorrebbe farci credere). Tra le varie cose fatte fino a questo momento ci sono anche una lettera inviata a vari ministeri e alle organizzazioni sindacali per portare alla ribalta il nostro problema e incontri con alcuni ministri tra i quali lo stesso Nicolais. Abbiamo inoltre creato una casella postale per ricevere tutte le comunicazioni inviate al coordinamento e un sito www.precari-unirc.com per raccogliere tutte le informazioni che i vari comitati locali inviano e che riguardano il precariato in genere e quello nelle università in particolare. Come coordinamento pensiamo che maggiori sono i comitati che si uniscono a noi, maggiore sarà la risonanza che la nostra protesta assumerà e maggiori saranno le possibilità che vada a buon fine. I tempi stringono e non sembrano favorevoli a noi…per questo dobbiamo essere in tanti. Che altro dire? Unitevi in comitato e uniamoci nel coordinamento. Massimiliano (Coordinatore del Comitato Personale T.A. a tempo determinato Università Mediterranea di Reggio Calabria)
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